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Dott.

D'Angelo Salvatore

Psicologo Psicoterapeuta


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Psicologo Salvatore D'Angelo

Come lavoro

Considero la costruzione di una relazione sicura il punto di partenza del lavoro che faremo insieme.

 

La mia formazione ed il lavoro che svolgo quotidianamente su di me, mi hanno fornito gli strumenti per instaurare un rapporto di fiducia e per monitorarne lo sviluppo.

Ogni percorso di psicoterapia inizia con il racconto delle proprie difficoltà, nel modo in cui ciascuno sente di potersi aprire.

Col passare del tempo, già nel corso del primo incontro, questo racconto va arricchendosi delle varie implicazioni - pratiche, relazionali, emotive - che queste sofferenze vanno ad innescare, attraverso l'esplorazione coordinata della coppia paziente-terapeuta.

 

In questa fase, sarà mia cura occuparmi di orientare questa esplorazione con apposite domande, e far sì che si inizi a stabilire un fondamentale livello di sicurezza. 

Ogni volta che ci avventuriamo nell'esplorazione di qualcosa di nuovo - o di qualcosa di già noto, ma con un nuovo sguardo - abbiamo bisogno di sentire che siamo al sicuro.

 

Gradualmente, il livello di fiducia nel terapeuta, nella terapia, nelle proprie capacità di affrontare ciò che fa stare male tende a crescere, e consente di addentrarsi sempre più in profondità nelle proprie sofferenze in modo da capire meglio, ad ogni nuovo passaggio, ciò che ci è accaduto e che ci sta accadendo, e da articolare sempre di più i nostri vissuti.

 

In questo viaggio, il paziente non è mai solo: parte del mio lavoro è essere presente al suo fianco, sentire con lui, accompagnare, rispettando i confini di ciò che per lui è possibile, in quel momento, guardare.

 

Psicologo Salvatore D'Angelo specializzato in psicoterapia
Psicologo Salvatore D'Angelo specializzato in psicoterapia

Definire, Separare

 

“Se avessi solo un'ora per salvare il mondo, passerei 55 minuti a definire bene il problema e 5 a trovare la soluzione”

Lo ha detto Albert Einstein, ed io sono d'accordo.

 

Il fatto è che quando siamo immersi completamente nelle nostre vite, con tutte le difficoltà che ci accadono, perdiamo facilmente una risorsa importantissima: la lucidità.

C'è un motivo ben preciso per cui questo accade, inscritto nel nostro patrimonio genetico e nella nostra evoluzione, e se avrò il piacere di conoscerti te lo spiegherò bene.

Per il momento, ciò che è importante sapere, è che questo accade sempre, ed è il motivo per cui spesso finiamo per gestire i nostri problemi prestando poca attenzione a tutti gli elementi che compongono i nostri contesti, e che, alla lunga, generano nuove difficoltà.

 

Trovarsi periodicamente in una relazione diversa da tutte le altre, che ci consente di premere il tasto "pausa" sulle nostre vite, e da lì osservare ciò che sta accadendo, permette di definire bene ciò che ci fa stare male e gli obiettivi che vorremmo raggiungere, portando chiarezza nella nostra mente.

 

Usando una metafora, le nostre vite, la nostra esperienza, si presentano a noi come un fascio di luce bianca che noi attraversiamo velocemente, senza accorgerci di tante cose. 

Andare in terapia è come utilizzare un prisma per separare questa luce nelle sue componenti colorate: che emozioni ho provato? Il mio corpo come ha reagito, e a cosa di preciso? Cosa stavo per fare? E come mi sono comportato invece? Che pensieri mi passano, di preciso, in quei momenti, per la mente?

 

Cosa mi porta a trovarmi nelle situazioni che mi fanno stare male?

Psicologo Salvatore D'Angelo specializzato in psicoterapia
Psicologo Salvatore D'Angelo specializzato in psicoterapia

Origini, Significato

 

Le situazioni in cui siamo felici possono essere molto diverse, ma ciascuno di noi ha dei tipi di sofferenza limitati e personali.

Come mai andiamo a finire sempre lì?

 

Lo abbiamo imparato nelle nostre relazioni significative.

O meglio, abbiamo imparato come risolvere delle difficoltà che in quelle relazioni sorgevano. Solo che poi abbiamo continuato a fare la stessa cosa nella nostra vita.

A vedere la vita come la ripetizione della stessa situazione.

C'è un detto che recita:

“Se l'unico strumento che hai è un martello, tutto inizierà a sembrarti un chiodo.”

Ed è esattamente quello che succede a tutti noi.

 

Perciò dobbiamo tornare indietro per capire cosa ci è successo.

Ricordare, osservare.

Fare connessioni, per diventare consapevoli di qual è il significato dei nostri gesti, delle nostre percezioni, del nostro sentire.

Del perché ci troviamo sempre intrappolati nella solita vecchia rete.

 

Parleremo delle tue relazioni importanti, di quella con i tuoi genitori, con i tuoi fratelli, con chi si è preso cura di te quando eri piccolo, con le persone a cui hai voluto bene e che hai amato.

Perché ciascuno di loro avrà lasciato una traccia dentro di te, ed è importante seguirla e capire dove conduce.

Psicologo Salvatore D'Angelo specializzato in psicoterapia

In qualsiasi momento potrai decidere in autonomia di interrompere il tuo percorso ma, di solito, quando arriva il momento di salutarci lo si capisce insieme.

 

Ci sono percorsi che durano di meno, altri che durano un po' di più, e ogni persona, ogni storia, ogni incontro, ha il suo proprio tempo per progredire e sviluppare le sue potenzialità.

Ma, di solito, già dopo i primi incontri si inizia a sperimentare un maggiore senso di benessere, libertà nelle scelte, potere personale, autostima, sollievo.

 

Ogni tanto ci fermeremo a chiederci cosa ne è degli obiettivi che abbiamo fissato inizialmente, se li abbiamo raggiunti, se sono ancora rilevanti o se nel tempo sono cambiati.

 

Quando sarà il momento ci saluteremo, e tu saprai che ci sarà sempre per te un posto sicuro dove tornare, nel caso in cui dovessi sentirti di nuovo in difficoltà.