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“Gli psicologi non servono a niente.”

2017-09-10 22:26

Salvatore D\'Angelo

a cosa serve lo psicologo?, cosa fa lo psicologo?, cosa fanno gli psicologi?,

Tutti noi abbiamo amici, parenti e conoscenti con cui parlare di noi stessi e dei nostri problemi, e se non abbiamo nessuno di cui ci fidiamo, esistono i confes

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Tutti noi abbiamo amici, parenti e conoscenti con cui parlare di noi stessi e dei nostri problemi, e se non abbiamo nessuno di cui ci fidiamo, esistono i confessori, sempre disponibili, e per di più gratis. A cosa servono gli psicologi allora?
L’idea di scrivere quest’articolo mi è venuta pensando ad uncommento che è stato fatto ad un post nel quale pubblicizzavo la miaattività. Il commento suonava più o meno così: "Si,interessante, ma lo psicologo costa, mentre gli amici e i confessorisono gratis." Senza troppo dargli peso, lì per lì, ho risposto alcommento specificando che, sebbene a volte chiacchierare con un amicoo confessarsi possa esserci d’aiuto, in alcuni casi questo non basta,e che ci sono delle differenze fra un amico o un confessore, ed unprofessionista iscritto all’albo degli psicologi, che studiada più di 10 anni la mente ed il comportamento umani, ed ho lasciatoperdere la questione. Tuttavia, qualcosa di quel commento continuava a tornarmi in mente:in effetti, quante persone pensano davvero che gli psicologi nonservano a niente? Perché qualcuno dovrebbe rivolgersi ad unopsicologo, se pensa che in uno studio di psicologia non si facciaaltro che confessarsi, o parlare dei propri problemi come lo sifarebbe con un amico? E quante persone, pur capendo che ci sono delledifferenze, non sanno di preciso cosa si faccia quando si lavora conuno psicologo?Ho, quindi, pensato di scrivere quest’articolo, per spiegare cosa fadi preciso uno psicologo, e per specificare a cosa serve. 
Innanzitutto una precisazione: non tutti gli psicologi sono uguali,anzi esistono molti approcci, a volte radicalmente diversi fra loro,e queste differenze spesso si riflettono nei modi in cui si lavoracon le persone. Così, ogni psicologo avrà i propri punti diriferimento nel lavoro, che saranno in parte uguali a quelli dicoloro che hanno seguito le stesse specializzazioni, ed in partedifferenti, in base agli altri studi fatti, agli approfondimenti, edalle proprie esperienze cliniche e personali. Proverò, nel poco spazio disponibile in questa sede, a descriverebrevemente il mio modo di lavorare. 
Una delle prime cose che cerco di fare con i miei pazienti èstabilire insieme degli obiettivi chiari. Gli obiettivi dei percorsiche propongo non sono mai dettati da me, ma sono il frutto di unariflessione comune con i pazienti. Spesso le persone che sirivolgono ad uno psicologo si trovano in una condizione di difficoltàda cui non riescono a venire fuori: hanno provato a fare delle coseper uscirne ma non è servito, e più passa il tempo più lasituazione peggiora. In questo stato di sofferenza, caratterizzato daforti attivazioni emotive, è facile perdere la propria lucidità, espesso ci si ritrova in una gran confusione: il mio lavoro consisteinnanzitutto nell’aiutare il paziente a recuperare lucidità, così che possiamo vedere insieme, in modo chiaro, cosa staaccadendo, cosa si vorrebbe che accadesse, e cosa si può fare perraggiungere questo obiettivo. 
A volte, le persone che si rivolgono a me sono così demoralizzate dapensare di non essere più in grado di gestire le proprie vite, ecredono che l’unica soluzione sia quella di andare da uno psicologoperché gli fornisca dei consigli su come vivere le proprie vite. Inquesti casi, comunico subito che questo non è il mio modo dilavorare: ho studiato tanto e conosco molti aspetti delcomportamento, delle emozioni, e della mente umana, e spiegare deimeccanismi universali del funzionamento umano spesso aiuta acapire cosa sta succedendo nelle vite dei pazienti, ma credo che ilprincipale esperto della vita di una persona non possa che essere lapersona stessa che la vive, ed i miei consigli non sarebbero utili.Quello che faccio, invece, è far sì i miei clienti recuperino leproprie risorse personali, in modo da aiutarli a fare dellescelte più efficaci per la propria vita, ed in piena autonomia
Infine, ho sempre in mente che lo scopo di ogni percorso psicologicodebba portare all’aumento dei gradi di libertà delle persone.Spesso, la sofferenza umana, da quella meno invalidante, ai disturbipsichici più gravi, ha origine nella percezione dell’individuo diavere poche possibilità di scelta o di non averne affatto. Ognipersona si forma, nell’arco della propria vita, delle precise idee sucom’è il mondo, su com’è fatto egli stesso, e su come può agiresul mondo per ottenere ciò che vuole. Queste idee si formano perrispondere a delle specifiche richieste dell’ambiente in cui si vive,e possono essere molto utili; tuttavia, quando il contesto cambia,può succedere di trovarsi a ripetere, senza capire bene il perché, deicopioni di azioni che non sono più utili per ottenere alcunché, eche fanno soffrire noi stessi o chi ci sta intorno. Una volta che ilmio paziente diventa consapevole dei comportamenti pocofunzionali che mette in atto, il mio compito consiste nell’aiutarlo a capire dove hannoavuto origine, e nell’aiutarlo a non ripeterli nelle situazioni incui non gli sono utili, esplorando insieme altri possibili modi diagire
Spero che dalla lettura di quest’articolo ti sia ora più chiaro cosafaccia uno psicologo, e cosa ci sia di diverso fra il confidarsi conun amico o un confessore, e rivolgersi ad un professionista delbenessere psicologico. 
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