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Fase 2: perchè non siamo pronti a tornare alla normalità.

2020-05-11 18:41

Salvatore D\'Angelo

Fase 2: perchè non siamo pronti a tornare alla normalità.

La pandemia globale da coronavirus ha sconvolto le nostre abitudini. Molti, durante la fase 1, sono stati costretti a chiudersi in casa ed a non uscir

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La pandemia globale da coronavirus ha sconvolto le nostre abitudini. Molti, durante la fase 1, sono stati costretti a chiudersi in casa ed a non uscire se non per esigenze indifferibili.

Questo, in un modo non del tutto prevedibile, ha portato a due tipi di sentimenti e di reazioni diverse, ma a volte coincidenti nella stessa persona: se è vero che tutti, dopo aver provato allarme per quanto stava succedendo, ci siamo sentiti almeno un po' costretti, annoiati, perfino oppressi per la perdita parziale della nostra libertà di movimento, è altrettanto vero che con l'inizio della fase 2, in molte persone si sta facendo largo, insieme alla voglia di ripartire finalmente, un altro tipo di sentimento, meno definibile e a volte meno comunicabile a se stessi e agli altri, come un'angoscia al pensiero di tornare alla normalità.

 

Cosa sta succedendo? È solo che in fondo siamo molto pigri e non abbiamo voglia di tornare a lavorare?

Io credo che non si tratti di questo, o almeno non solo, ma che dietro questi sentimenti ci sia qualcosa di più importante.

 

La tragica crisi di questi giorni rappresenta un'occasione per cambiare il nostro modo di vivere.

 

Questa frase può sembrare un assurdo controsenso, eppure in ogni crisi si nasconde un'opportunità.

 

Il fatto è che, durante questi mesi, molti sono stati costretti a rivedere le proprie routine, fatte di ritmi incalzanti, stress, impegni di lavoro, stanchezza cronica, distrazioni da fine settimana per poi iniziare tutto daccapo il lunedì. In altre parole, siamo stati costretti a rallentare, e a rivolgere la nostra attenzione al modo in cui stavamo vivendo.

 

Forse, qualcuno si è potuto rendere conto che qualcosa non va nella vita che sta conducendo.

 

Quanto tempo, attenzione ed energie riusciamo a dedicare a ciò che realmente conta per noi?

 

Forse, il punto è che non siamo pronti a tornare alla “normalità”, perchè abbiamo scoperto che non vogliamo che quella sia la nostra normalità.

 

Naturalmente, non sempre è possibile cambiare alcuni elementi delle nostre routine.

Per questo, ti invito a porti alcune domande per far sì che questa crisi/opportunità non vada sprecata.

Cosa hai scoperto durante la fase 1?

Cosa vorresti che cambiasse nel modo in cui hai condotto finora la tua vita?

A cosa dovresti rinunciare per ottenere questi cambiamenti?

Sono davvero cose a cui non puoi rinunciare?

 

I sentimenti così contrastanti che stai provando in queste settimane potrebbero essere proprio il risultato di una nuova consapevolezza che è affiorata in te, e che con la ripresa ti stai accingendo a soffocare di nuovo. Non farlo, senza prima aver valutato il costo che ha per te condurre la vita che hai condotto finora, in termini di salute e di felicità.

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