
La situazione che stiamo vivendo è, per la maggior parte di noi, senza precedenti: un avvenimento del tutto straordinario, con cui non ci è mai capitato di confrontarci. Per questo motivo, non abbiamo mai avuto occasione di provare delle strategie in merito, né tantomeno di immaginarle: non sappiamo bene quali rischi può comportare, né se c'è un modo migliore di un altro di comportarci.
Proviamo a chiederci insieme come possiamo reagire alla situazione in modo da minimizzare i disagi e, magari, fare tesoro anche di questa esperienza.
Possiamo iniziare a chiederci: i cambiamenti nello stile di vita ed in termini di libertà personale che stanno avvenendo in queste ore, che effetti stanno avendo su di me?
Molti di noi sono costretti a rinunciare alla presenza ed al contatto con persone importanti: penso a quella dei genitori, o dei figli, per chi vive fuori dal nucleo familiare di origine, all'impossibilità di vedere il/la proprio/a fidanzato/a per tutti quelli che non abitano insieme, ma anche al non poter vedere i nonni o, viceversa, i propri nipoti. Per molti, gli amici sono una fonte importante di affetti, ed in questo periodo gli sono negate tutte quelle attività di aggregazione (aperitivi, cinema, sport, ecc.) che fanno da contesto a volte imprescindibile per questi rapporti.
Alcuni possono trovare conforto relazionale nelle persone con cui convivono, per altri anche questa possibilità è preclusa vivendo da soli.
Se per alcuni queste condizioni generano sentimenti di solitudine, tristezza, mancanza, altrettanto dolorosa può essere la necessità di una convivenza forzata con persone con cui i rapporti non sono idilliaci, come nei casi di coppie in crisi, o di rapporti conflittuali fra genitori e figli.
Per alcuni questa situazione è portatrice di angosce e preoccupazioni e, a volte, costringe a confrontarci con l'idea della morte, nostra o di chi ci è vicino.
Altro effetto di questo riposo forzato ha a che fare con le nostre routine che sono completamente saltate: molte attività lavorative si sono interrotte, altre proseguono in modalità del tutto differenti, da casa, mentre sono saltati tutti gli impegni extra-lavorativi, come la palestra o altri corsi settimanali.
Anche rispetto a questo aspetto, non tutti reagiamo allo stesso modo: c'è chi già dopo una settimana non ne poteva più di essere inattivo, ma c'è anche chi sta cogliendo di buon grado la possibilità di fare una pausa; per molti sono presenti preoccupazioni di tipo economico, mentre tutti ci chiediamo quando finirà questo stato di emergenza e che conseguenze porterà.
Come stiamo affrontando tutto questo? Che sentimenti proviamo? Stiamo compiendo delle azioni utili a vivere meglio questa condizione o stiamo reagendo in maniera automatica come facciamo sempre?
Qualunque sia la nostra situazione, è importante tener presente che i nostri sentimenti, per quanto dolorosi, possono rappresentare una bussola che ci aiuti a capire cosa è veramente importante per noi, e come ripartire quando si ritornerà alla normalità.
Alcuni consigli pratici
Quale che sia la situazione, ecco alcuni consigli che mi sento di dare per mantenere una buona salute mentale nella confusione di questi giorni:
1. Stabiliamo e cerchiamo di mantenere una routine.
La nostra vita è fatta di ritmi e di cicli che continuamente si ripetono, vale per quelli corporei – ad es. il battito cardiaco, il ciclo sonno veglia, la ripetitività dei pasti – come per quelli sociali o di sussistenza – come il lavoro, ed altre attività a cui di solito ci dedichiamo con cadenza settimanale. Mantenere una routine anche in questa situazione ci consente di mantenere un equilibrio che in situazioni già precarie può essere facile smarrire.
2. Dedichiamo del tempo della nostra giornata allo svago.
Facciamo qualcosa che ci piace. A questo scopo può andar bene qualsiasi cosa: ascoltare musica, giocare ad un gioco – meglio ancora se non solitario, ma che preveda il coinvolgimento di altri – leggere, cucinare, suonare, guardare una serie tv, o altro, l'importante è che ci faccia piacere farla.
3. Monitoriamo il nostro umore e quello dei nostri cari.
Come ho sottolineato nella prima parte dell'articolo, siamo esposti a condizioni di stress particolari, che per alcuni possono essere più difficili da gestire. Cerchiamo di dedicare parte del nostro tempo a chiedere a chi vogliamo bene, ed a chiederci, come stiamo e se possiamo fare qualcosa per venire incontro a qualche bisogno emotivo – nostro o altrui.
Cerchiamo di ridurre la percezione che i nostri cari possono avere di isolamento e alienazione.
Dove ci sono segnali di disturbi ansiosi o depressivi è importante rivolgersi ad un professionista che possa dare un sostegno psicologico in tempo utile. Molti psicologi, fra cui me, lavorano anche attraverso colloqui on-line. A questo indirizzo puoi trovare maggiori informazioni https://salvatoredangelo.com/consulenze-online
4. Evitiamo di essere sintonizzati tutto il giorno sull'emergenza.
Visto che la situazione è in rapido mutamento, siamo tutti naturalmente attivati dalla ricerca delle ultime novità. Tuttavia, è importante non tenere la nostra attenzione costantemente allertata sul tema: può essere più utile, e di sicuro più protettivo per il nostro benessere mentale, scegliere un dato momento del giorno da dedicare all'informazione.
5. Per chi ha bambini in casa: spieghiamo senza allarmare.
È importante spiegare ai bambini cosa sta succedendo: la capacità dei bambini di cogliere segnali emotivi è molto sviluppata, per cui se non diamo delle spiegazioni o minimizziamo, essi sperimenteranno disorientamento e confusione. Molto meglio dirgli la verità, dove possibile evitando toni drammatici.
6. Manteniamo i contatti sociali.
Non isoliamoci. Al giorno d'oggi esistono molte possibilità per tenersi in contatto con gli altri: si può telefonare, fare una videochiamata, o una videoconferenza – dove ci si vede con più amici contemporaneamente. Esistono programmi di messaggistica istantanea gratuiti, come Whatsapp, dove poter mandare un messaggio ad un amico. Anche i gruppi composti da più persone, dove condividere un video o una semplice immagine, possono essere un modo per sentirsi più vicini, anche se in quarantena.
7. Proviamo a trovare dei lati positivi in questa situazione.
Può essere il momento di iniziare o di ricominciare a dedicarci a qualcosa che avevamo voglia di fare ma che non avevamo mai il tempo di approfondire, come imparare a suonare uno strumento musicale, proseguire quella storia che avevamo iniziato a scrivere, ricominciare a meditare, fare dell'esercizio fisico o altro.
Potrebbe essere il momento giusto per iniziare un percorso di benessere psicologico e conoscenza di sé, che può essere svolto da casa.
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