
Ad esempio, potremmo trovarci in difficoltà con un superiore a lavoro, che dimentica di avere un appuntamento con noi, e ce lo fa sapere dopo l’orario concordato. Noi abbiamo tenuto la mezza giornata impegnata per onorare l’impegno, magari rinunciando a qualcosa che avremmo voluto fare, e magari ci siamo anche recati sul luogo dell’incontro. Potremmo sentirci arrabbiati con lui, oppure sentirci tristi perchè non abbiamo potuto fare ciò che avremmo voluto o, ancora, scoraggiati rispetto alla considerazione che questo superiore ha di noi. Probabilmente penseremmo di lui cose come "che imbecille, poteva avvisarmi, solo perchè è il mio capo crede di poter fare ciò che vuole senza un minimo di rispetto per me", o in alternativa pensare che siamo stati noi la causa di questo comportamento "non mi faccio mai rispettare, c’è sempre qualcosa che viene prima di me" o "forse non mi sono impegnato abbastanza sul lavoro e il mio superiore lo sa, per questo mi tratta così". Queste emozioni e questi pensieri sorgeranno in noi in maniera forte ed immediata, e non sarà il caso di contrastarli. Almeno in un primo momento.
Al di là delle reazioni spontanee che ci vengono da mettere in atto, ed al di là della sofferenza che subiamo, ahinoi, in seguito a questi avvenimenti, c’è qualcosa che possiamo fare per ricavarne qualcosa di utile? La risposta è senz’altro affermativa.
Se, infatti, non tentiamo di bloccare le emozioni che naturalmente proviamo in seguito all’evento negativo - come rabbia, tristezza, paura o frustrazione - possiamo notare che dopo un po’ esse inizieranno ad affievolirsi se non diamo loro ulteriore energia. Perciò, a quel punto, possiamo fare un piccolo sforzo per non continuare a torturarci pensando a quello che avremmo potuto fare in passato, o a come sarebbero potute andare diversamente le cose, e provare a dedicare il nostro spazio mentale a qualcosa di più utile.
La prima cosa da fare, se si vuole trasformare un’esperienza negativa in una risorsa, è perdonare. Può sembrare banale, ma la capacità di trasformare un’esperienza negativa in un apprendimento utile per il futuro si fonda sul riconoscimento della nostra umanità: non siamo esseri perfetti, sia noi che gli altri possiamo trovarci alle prese con difficoltà che non riusciamo a gestire, e di conseguenza le nostre scelte ed i nostri comportamenti ne possono risentire. In questo siamo tutti simili. Quindi proviamo a perdonare noi stessi, e a perdonare gli altri coinvolti nell’episodio in questione, sforzandoci di cambiare i nostri giudizi su di loro e su di noi.
Nell’esempio di prima, il nostro superiore potrebbe essere alle prese con problemi che noi non conosciamo: un suo parente potrebbe aver avuto un incidente grave la sera prima, e forse lui ora se ne sta occupando; potrebbe essere che un suo superiore, a sua volta, gli abbia affidato all’ultimo momento un numero molto elevato di compiti da svolgere in poco tempo, e che lui si sia immerso in questi dimenticando il suo impegno con noi. Potrebbe semplicemente aver perso l’agenda o potrebbe star attraversando un periodo di forte stress e star sviluppando un disturbo psichico invalidante, come un disturbo da attacchi di panico. Cambierebbero i nostri giudizi su di lui se fossimo a conoscenza di avvenimenti del genere?
Il fatto è che non possiamo sapere gli altri in cosa sono coinvolti e, anche se fossimo assolutamente certi del fatto che non stanno attraversando nessun tipo di problema (cosa piuttosto bizzarra), non è più utile provare a pensare a quali potrebbero essere state le loro difficoltà?
Allo stesso modo, possiamo provare a perdonare noi stessi, e in questo siamo avvantaggiati in quanto conosciamo bene i mille problemi in cui siamo immersi ogni giorno, ed il tipo di stress a cui siamo sottoposti. Possiamo, in tal modo, mettere le basi per passare ad una seconda fase, valutando l’opportunità di non colpevolizzarci ulteriormente per qualsiasi errore abbiamo potuto commettere. Come ogni essere umano, non siamo perfetti, ed è perfettamente normale, ogni tanto, compiere degli errori. Come recita il famoso proverbio "Sbagliando si impara" e senza errori non ci sarebbero nuovi apprendimenti.
Facendo questo piccolo movimento interiore, permettiamo a noi stessi di lasciare andare le emozioni negative che non ci consentono di pensare lucidamente. E’ come buttare via un macigno che ci ostiniamo a portare con noi e che ci fa affaticare. Un primo effetto positivo di mollare le nostre rappresentazioni negative sul passato, risiede nel fatto che possiamo valutare come impiegare nel modo migliore il presente. Tornando all’esempio, può venirci in mente che vicino al luogo dell’appuntamento c’è un posto che volevamo visitare e, visto che oramai abbiamo l’agenda vuota, possiamo dedicarvi del tempo: magari c’è una libreria in zona, e non abbiamo mai tempo da dedicare alla scelta di un buon libro, o magari c’è un parco, e quanto vorremmo passare un po’ di tempo a passeggiare fra la natura? Magari un nostro amico abita in una via accanto, e guarda un po’, non abbiamo mai tempo per vederci: potrebbe essere l’occasione giusta.
Così, dopo aver recuperato lucidità, possiamo dare uno sguardo al futuro e chiederci: "la prossima volta che mi troverò in una situazione simile, potrò fare qualcosa per evitare quest’esperienza negativa?". Non sempre la risposta a questa domanda è positiva. A volte gli eventi sono così imprevedibili da non lasciarci nessuna possibilità di anticiparli. Altre volte, invece, possiamo scoprire che con dei piccoli accorgimenti possiamo prevenire questi avvenimenti. Riguardo al nostro appuntamento saltato, la prossima volta, ad esempio, potremmo inviare un messaggio al nostro superiore qualche ora prima, chiedendogli se il nostro appuntamento è confermato.
Ora puoi provare, se ti va, a lavorare un po’ su di te.
Puoi pensare ad un evento negativo che ti è capitato nelle ultime settimane, e provare a ricordare quali sono state le tue emozioni ed i tuoi pensieri immediati?Quali sono state le tue reazioni comportamentali?
Ti è poi capitato di scoprire dei motivi che giustificassero i comportamenti degli altri coinvolti? Se no, puoi provare ad immaginarne tu almeno tre?
Se invece hai incolpato te stesso per l’accaduto, quali sono le difficoltà in cui eri coinvolto tu?
Ora che forse hai un’idea più chiara di cosa può essere accaduto, c’è qualcosa che potrai fare in futuro, se dovessi trovarti in una situazione simile, per evitare il problema?
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